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Educare alla sostenibilità

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La sostenibilità e sviluppo sostenibile sono temi davvero oggi di grande attualità, che coinvolgono un gran numero di persone. Sicuramente è tra gli argomenti sui quali siamo tutti d’accordo, ovvero, tutti concordiamo nel dire che la sostenibilità è un po’ come la libertà, che deve essere garantita a tutti. Tuttavia, la sostenibilità non può essere un’affermazione astratta, piuttosto deve essere realizzata nell’azione, tanto da renderla tangibile e applicabile alla vita quotidiana. Questa coscienza non si realizza da sola, ma trova fondamento nell’equilibrio tra le persone e l’ambiente che ci circonda.

La sostenibilità, una parola apparentemente astratta ma in realtà ha una radice molto concreta. Essa deriva dalla parola sostenere che vuol dire che c’è qualcosa che regge un’altra cosa, che sostiene qualcosa in maniera da tenerla in piedi. Se noi pensiamo ad esempio a uno sgabello a tre gambe che sta perfettamente in piedi perché le sue tre gambe sono tra loro in equilibrio, quando una di queste si inclina inizia a traballare, per cui è interessante capire che oltre a cadere lo sgabello, cade anche la persona che vi è seduta, quindi se tale esempio lo rapportiamo alle materie che rendono sostenibile il mondo, questo cadere per terra coinvolge anche tutti noi che siamo sopra.

Tale esempio è servito a semplificare l’importanza della sostenibilità, se però non parliamo soltanto di sostenibilità come qualcosa di statico, ma parliamo di sviluppo sostenibile e dobbiamo pensare che questa capacità per essere in equilibrio deve potersi protrarre nel tempo per uno sviluppo ed una proiezione in avanti, in continua progressione.

Tale sostenibilità per svilupparsi in maniera sostenibile deve avere un sistema atto a reggersi in piedi per poi proseguire e progredire in maniera equilibrata. Ma, quali sono gli elementi che all’interno di un processo di sviluppo sostenibile devono rimanere in equilibrio? Sono essenzialmente tre, non a caso in precedenza ho riportato l’esempio dello sgabello con tre piedi, questi elementi sono l’ambiente, la società e l’economia. Tant’è vero che si parla disostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e sostenibilità economica.La sostenibilità ambientale, sicuramente è quella della quale si parla di più e tutto sommato basta osservare la natura per trarne moltissimi esempi in termini di equilibrio e di armonia. Pensiamo agli animali ed il rapporto tra gli stessi e le piante, oppure tra loro che vicendevolmente traggono vantaggio l’uno dall’altro. Pensiamo al ciclo dell’acqua, che è una risorsa primaria, che assume diverse forme e diversi stati ed in ciascuno di essi consente lo sviluppo della vita di altre forme animali e vegetali.  Pertanto, in definitiva, la natura ci dà straordinari esempi di equilibrio e l’uomo tutto sommato per millenni è stato parte di questo equilibrio, fino a quando ha iniziato ad alterarne gli equilibri attraverso un   uso eccessivo, fino al punto da influenzare così tanto gli equilibri naturali, da non poter più favorire l’autorigenerazione.

Importante, nell’utilizzo delle risorse, è tenere conto di alcuni concetti fondamentali: il primo, che le risorse non sono infinite, significa che le risorse una volta utilizzate non ci saranno più o non ci saranno nei tempi compatibili con le esigenze dell’umanità.

Uno spunto dalle riflessioni mi viene dato da alcune passeggiate in campagna, dove spesso mi sono imbattuto in quei lavatoi che le nostre nonne utilizzavano per il bucato e che molto spesso si trovano vicino a corsi d’acqua. All’epoca, il bucato, probabilmente si faceva una volta al mese e non certo una volta la settimana, per cui, lavare e sciacquare i panni in quell’acqua insaponata che poi inevitabilmente finiva nel corso d’acqua non causava alcun impatto ambientale significativo, perché comunque la frequenza di questa azione ed anche l’intensità era tale che la natura riusciva ad assorbirla. Purtroppo, le cose sono molto cambiate dagli anni quaranta in poi, nello stesso corso d’acqua non ci abbiamo buttato soltanto una volta al mese dell’acqua insaponata, ma abbiamo aggiunto gli scarichi di tutte lavatrici, tutte le lavastoviglie, gli scarichi urbani, gli scarichi industriali, e da quel punto in poi, l’acqua non è stata più in grado di rigenerare ed assorbire quanto percepito, e quindi è diventato molto più difficile ristabilire l’equilibrio.

Quindi, ci ritroviamo una natura sostanzialmente che non è più in grado di ritornare al livello di integrità originario, e quando si parla di sostenibilità ambientale, di infrazione della sostenibilità ambientale e quindi di disequilibrio nella relazione dell’uomo con la natura, abbiamo moltissimi esempi di inquinamento.

La sostenibilità sociale che è uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile, un concetto forse meno intuitivo ma, altrettanto importante. Tutte le persone nel mondo hanno diritto a una natura intatta, ciò significa che tutti hanno il diritto di poter accedere alle stesse risorse. Tuttavia, è importante comprendere che la sostenibilità sociale non è soltanto un obiettivo da raggiungere per avere una coesione sociale, ma è un obbiettivo a lungo termine che dovrà stravolgere completamente la società consolidando diritti economici, politici, socio-culturali e di equità. La sostenibilità sociale è qualcosa che è giusto e che soprattutto conviene a tutti.

L’utilizzo di tali risorse, se non equamente distribuito crea tensione sociale. Infatti, se in un determinato contesto sociale escludiamo alcuni individui nell’utilizzo delle risorse, questi o entrano in conflitto con la popolazione che li ha esclusi, oppure cercheranno di trasferirsi altrove creando nuovi contrasti.  Questo gioco, un po’ effetto domino, sta a significare che a ogni uso non condiviso delle risorse corrispondono ragioni di guerre, ragioni di spostamenti di persone con impatti ambientali. Quindi non è soltanto un tema di giustizia teorica ma di reale equilibrio nella vita delle persone e nella vita delle comunità.

Infine, la sostenibilità economica, che è la base dello sviluppo sostenibile, anche se meno immediata e se ne discute poco. Per questo tipo di modello economico, lo sviluppo deve svolgersi attraverso un impiego attento e misurato delle risorse naturali in modo da poterne permettere l’utilizzo anche alle generazioni future.  Occorre prioritariamente capire che la sostenibilità ambientale e la sostenibilità sociale non rappresentano un costo in più ma un valore da seguire per avere una crescita economica e l’equa distribuzione delle risorse.

Riepilogando le tre dimensioni: economia, ambiente e società le dobbiamo considerare come parti inscindibili della stessa entità per garantirciun ambiente sano, per un’economia sostenibile e una società equa.

Alberto Voccia

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