Skip to content

Recupero crediti, marito e moglie risparmiano 40mila euro con S.T.A.C.

Pubblicato il

Richieste di pagamenti di vecchi debiti da parte di istituti bancari che hanno acquistato il credito dalla precedente banca. In migliaia ogni giorno ricevono comunicazioni, sia per le vie formali, sia informali, nelle quali vengono richiesti i pagamenti dei debiti, con l’avvertimento che in mancanza procederanno con esecuzione forzata, pignoramento ecc. Spesso, però, i cittadini si trovano disorientati, e costretti a dover affrontare situazioni che risalgono a diversi anni fa e le cui somme sono esorbitate a causa degli interessi maturati.

La soluzione che, in alcuni casi, può essere adottata è quella di mettersi in contatto direttamente con la banca, al fine raggiungere un accordo. In questo modo ha operato lo Sportello Tutela Cittadini e Aziende del Presidente Tributarista Francesco Antonio Pentone con due recenti casi.

Il primo riguarda la richiesta, per tre contratti dal 2015 al 2017, per un importo totale di circa 63 mila euro. A seguito della trattativa, il saldo e stralcio è stato chiuso a 23 mila euro. A spiegarlo è proprio Francesco Antonio Pentone: “I debitori, marito e moglie, si sono visti notificare da uno studio legale per conto di una società di recupero crediti un decreto ingiuntivo per una sola posizione debitoria per un totale di 29.656. Dopo aver inviato una Pec allo studio legale e per conoscenza alla società di recupero crediti al fine di voler risolvere bonariamente siamo stati contattati. La società di recupero crediti ci comunicava che oltre al debito per il quale abbiamo chiesto di chiudere bonariamente con un saldo e stralcio risultavano aperte altre due posizioni debitorie di € 4.959 ed € 28.933. A quel punto, dopo aver informato i coniugi di queste altre due posizioni debitorie ed in base alla loro disponibilità di alcuni risparmi abbiamo deciso di inviare una proposta di saldo e stralcio di € 23.000. La proposta è stata supportata da documentazione attestante la situazione economica nella quale versa il nucleo familiare e quella di salute del capofamiglia. Alla fine la società ha accettata, con un risparmio di circa € 40.000”.

L’altro caso riguarda un uomo che, a novembre 2023, aveva ricevuto una lettera da uno studio legale per conto di una società di recupero crediti nella quale venivano chiesti circa 36 mila euro, riferiti ad un rapporto di conto corrente di una attività di cui era titolare.

“Subito invio allo studio legale ed alla società di recupero crediti una Pec nella quale chiedo di poter ricevere una serie di documentazione (che devono obbligatoriamente fornirti come previsto dal testo unico bancario qualora ne fossero in possesso) riferita al rapporto di conto corrente ed alle varie cessioni del credito che si sono succedute fino ad oggi. Dopo vari solleciti sia via Pec che telefonici, a metà aprile, vedendo che non mi venivano inviati i documenti richiesti, proposi chiusura a saldo e stralcio € 500. A quel punto, dopo circa una settimana, mi inviano risposta dove accettano la mia proposta. La richiesta di determinati documenti possono salvarti dalle pretese delle società di recupero crediti, come in questo caso, con un risparmio del 98%”, conclude Tributarista Francesco Antonio Pentone presidente S.T.A.C.

Storia

Sport