Scafati. Polverificio Borbonico, intesa con gli Scavi di Pompei.

Pubblicato il 24 Aprile 2024

Il Sindaco di Scafati ha firmato questa mattina una nota con la quale ha avviato un dialogo con il Demanio per riprendere un progetto interrotto nel 2016 che aveva come obiettivo l’attuazione di iniziative di valorizzazione, riqualificazione e rigenerazione relative al “Real Polverificio Borbonico”, sito di grande valore storico-culturale che rappresenta elemento di testimonianza della storia e dell’identità del comune di Scafati oltre che un’opportunità economica, sociale e culturale.

Per questo è stato avviato da subito un dialogo anche con la Soprintendenza per i Beni Culturali e il Parco Archeologico di Pompei, dando la disponibilità ad autorizzare eventuali varianti utili a realizzare infrastrutture che possano ricreare quel collegamento Scafati-Pompei che parte dalla Villa Comunale e arriva alla Città antica anche alla luce dei fondi che il Ministero ha messo a disposizione.

“In particolare stiamo ridando vita ad un tratto di strada fondamentale per collegare via A. Diaz alla Città di Pompei, oltre ad una riqualificazione interna del Polverificio, dell’area dai giardini alle Case Matte. Da parte nostra tutta la disponibilità purché Scafati in questa rivalorizzazione abbia un ruolo e venga inclusa nei flussi turistici di Pompei visto anche il numero considerevole di Bed&Breakfast nati negli ultimi anni”.

Intanto oggi, presso il Liceo ‘Caccioppoli’ di Scafati, vi è stato un incontro con Gabriel Zuchtriegel, direttore degli Scavi di Pompei, che ha presentato il suo libro “Pompei – la città incantata” agli studenti. Presente, oltre al preside Domenico D’Alessandro, anche il Primo Cittadino di Scafati e l’assessore Di Palma. “Abbiamo ribadito la voglia di stabilire questo ponte con Scafati, che nel futuro prossimo non vuole sostituire Pompei ma supportare Pompei ricreando quel collegamento con la Città Antica, nell’accoglienza dei flussi turistici che nei prossimi anni si prevede possano aumentare sempre di più” ha concluso Pasquale Aliberti.