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Scafati. Neonato morto durante il parto, indagati due medici.

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Un’indagine giudiziaria a seguito della tragica morte di un neonato durante il parto, avvenuta tra il 24 e il 25 agosto scorso, all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. La Procura di Salerno ha posto sotto inchiesta due medici dell’istituzione ospedaliera per presunto omicidio colposo. La denuncia che ha dato il via alle indagini è stata presentata dalla famiglia del neonato, residente nel comune di Scafati.

Secondo quanto emerso dall’autopsia, la morte del neonato sarebbe stata causata da asfissia fetale e emorragie subdurale e subaracnoidea, lesioni che si sarebbero verificate durante il parto. La madre, giunta in ospedale alla ventiseiesima settimana di gravidanza, sarebbe stata informata del rischio di parto prematuro, dato il suo storico clinico caratterizzato da gravidanze complesse e la perdita di un bambino in passato. Dalle indiscrezioni, nonostante la madre avesse espresso il desiderio di un parto cesareo, i medici avrebbero deciso per un parto naturale, supportando la loro decisione con il consenso firmato dalla paziente. Tuttavia, la validità di tale consenso è ora oggetto di indagini da parte della Procura di Salerno, che solleva dubbi sulla capacità della madre di esprimere liberamente la propria volontà considerando la sua presunta vulnerabilità psicologica in quel momento.

L’indagine in corso solleva interrogativi significativi sulla pratica medica e sulla tutela dei diritti dei pazienti. Il rispetto della volontà del paziente, l’accurata valutazione della sua condizione psicologica e l’adozione delle procedure più appropriate in situazioni cliniche complesse sono temi che richiedono un’attenta riflessione.

Mentre l’indagine procede, rimane una famiglia devastata dal dolore, un neonato che non ha avuto la possibilità di vedere la luce e una comunità ospedaliera che si confronta con i rischi professionali di un evento così tragico.

Il Ruggi d’Aragona di Salerno, istituzione consacrata alla cura e al benessere dei pazienti, si trova ora ad affrontare una fase di profonda riflessione e ricerca di giustizia, con la speranza che dalle indagini emerga una chiara comprensione dei fatti.

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