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Fiume Sarno, barriere per la raccolta dei rifiuti plastici.

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Ogni anno, nel mondo si producono 450 milioni di tonnellate di plastica. Otto finiscono puntualmente negli oceani. Causando danni per almeno 700 specie marine. La plastica è diventata la prima causa di inquinamento dei mari. Da anni le associazioni ambientaliste si battono principalmente per un corretto smaltimento dei rifiuti. Dal 2022, l’Italia si è dotata di una legge cosiddetta “Salvamare”.

Un anno e mezzo più tardi, nel mese di dicembre 2023, è stato approvato il primo decreto attuativo che mette in campo un programma triennale di recupero delle plastiche nei fiumi maggiormente inquinati.

Per la Campania il decreto prevede la realizzazione di barriere per intercettare rifiuti plastici galleggianti nel fiume Sarno. E, sempre per il Sarno, una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, da condurre con associazioni e scuole.

ll provvedimento, nello specifico, prevede la realizzazione di interventi strutturali direttamente sui corsi d’acqua per la cattura, rimozione e gestione dei rifiuti plastici galleggianti, campagne organizzate con le associazioni di volontariato e iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sul tema, unitamente a misure specifiche delle sette Autorità di bacino distrettuali, le quali riceveranno in egual misura una dotazione finanziaria, la cui somma totale sfiora i 6 milioni di euro. Una volta concluso l’intervento sui corsi d’acqua, le stesse autorità di bacio distrettuali redigeranno una relazione che sarà inviata al Ministero dell’Ambiente, pronto a realizzare una seconda relazione in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

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