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“Stiamo lavorando a un grande programma di valorizzazione sostenibile dei siti archeologici del Parco e del territorio che gravita intorno, nell’ottica del ‘museo diffuso’. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare a Pompei, soprattutto per aver speso le risorse con onestà ed efficacia, producendo risultati tangibili. Con il successo del Grande Progetto Pompei, abbiamo superato la fase emergenziale. Bisogna ora rilanciare e sviluppare le straordinarie potenzialità del Parco e del territorio circostante”.
Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della sua visita, insieme alla Commissaria Ue per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira, ai principali complessi monumentali restaurati e riaperti al pubblico grazie al “Grande Progetto Pompei”, co-finanziato dall’Unione Europea.
Il ministro ha illustrato alla Commissaria UE gli “straordinari risultati” conseguiti dal programma di interventi, che ha portato Pompei a essere un modello di gestione e conservazione del patrimonio culturale italiano. Si è anche discusso del piano strategico di sviluppo del Parco archeologico nei prossimi cinque anni. Sangiuliano ha quindi sottolineato che nell’ultima domenica dei musei Pompei è stato il sito più visitato d’Italia, superando anche il Colosseo. Il ministro, che ha chiesto alla Commissaria Ferreira un ulteriore sostegno da parte della Commissione europea per la piena attuazione del nuovo piano di sviluppo, ha concluso dicendo che “Grazie all’indispensabile supporto dell’Europa puntiamo alla realizzazione di una ‘Grande Pompei’. Sarà una rete di siti in cui nei prossimi anni investiremo più di 230 milioni di euro, insieme agli attori principali del territorio”.
Il Grande Progetto Pompei nasce da una azione del Governo italiano che, attraverso il decreto legge n. 34/2011 (art. 2), ha inteso rafforzare l’efficacia delle azioni e degli interventi di tutela nell’area archeologica di Pompei mediante la elaborazione di un Programma straordinario ed urgente di interventi conservativi, di prevenzione, manutenzione e restauro.
Con Decisione n. C (2012) 2154 del 29 marzo 2012 è finanziato quale Grande Progetto UE a valere su risorse del Programma Operativo Interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” FESR 2007-20013 (POIn). Con decisione n. C(2016) 1497 del 10 marzo 2016, inoltre, è stata accolta la richiesta del Governo Italiano, volta ad ottenere la c.d. fasizzazione, determinandone l’articolazione in due fasi. La prima si è conclusa il 31 dicembre 2015 a valere – come anzidetto – su fondi FESR 2007 – 2013; la seconda terminerà il 31 dicembre 2018, è finanziata con risorse del PON “Cultura e Sviluppo” – FESR 2014 – 2020
Il Grande Progetto Pompei si avvale dell’Intesa Interistituzionale Legalità e Sicurezza del 20 Gennaio 2012 tra il Ministro della Coesione, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, il Ministro dell’Interno, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed il Presidente dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici per la sicurezza degli appalti, con la firma del Protocollo di Legalità del 5 aprile 2012.
Queste le linee fondamentali del Grande Progetto Pompei, un intervento rilevante ed impegnativo da 105 milioni di euro tra fondi Fesr e nazionali, che mira alla riqualificazione del sito archeologico di Pompei entro dicembre 2015:
– la riduzione del rischio idrogeologico, con la messa in sicurezza dei terrapieni non scavati;
– la messa in sicurezza delle insulae;
– il consolidamento e restauro delle murature;
– il consolidamento e restauro delle superfici decorate;
– la protezione degli edifici dalle intemperie, con conseguente aumento delle aree visitabili;
– il potenziamento del sistema di videosorveglianza.
Il progetto è sostenuto e accompagnato da un adeguato piano di studio scientifico e tecnico finalizzato alle diagnosi, all’approfondimento della conoscenza scientifica e all’ indirizzamento delle scelte operative.
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