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Elia Confessore da giugno 2020 è il preparatore atletico della Givova Scafati. Laureato in Scienze Motorie ed in Scienze e Tecniche delle attività preventive e adattate presso l’Università degli Studi di Cassino, allenatore di base e preparatore fisico per la Fip, Elia Confessore è stato anche un ottimo giocatore delle serie minori Campane e non solo. Gli abbiamo rivolto alcune domande prima di uno dei suoi allenamenti.
Come nasce la tua passione per il basket?
Il mio interesse per la pallacanestro nasce tardi, dopo aver provato tutta una serie di sport: dal nuoto, al calcio, al tennis, insomma non sono entrato in un campo di basket prima dei 13-14 anni.
Dove hai iniziato a giocare?
Ho iniziato a Marigliano, dove ho fatto gran parte della mia carriera, fino a giocare in serie B. Successivamente ho giocato in Campania, Lazio e Molise. Intanto, durante il periodo in cui giocavo a pallacanestro, mi sono anche Laureato in Scienze Motorie presso l’Università degli Studi di Cassino.
Come mai hai scelto di fare il preparatore fisico e non l’allenatore?
Ti racconto un aneddoto: ho sempre voluto fare il preparatore però sono partito come allenatore. Al mio primo corso per allenatore, quando all’inizio tutti fanno una sorta di presentazione personale, le mie parole furono: «Ho scelto di fare questo corso perché voglio fare il preparatore fisico». Tutti quanti scoppiarono a ridere… però il senso della mia partecipazione al corso era che volevo capire la mentalità degli allenatori per poter poi essere utile come preparatore.
Quindi, dopo aver fatto pure il corso, dove hai cominciato come preparatore?
Bella domanda. Giocavo a Isernia ed il preparatore andò via. Chiesero a me di seguire la squadra, fu una cosa molto complicata, perché dovevo allenare e giocare. Ho seguito poi per diversi anni il settore giovanile alla Juvecaserta.
Quando è scattata la collaborazione con la Federazione Italiana Pallacanestro?
Ho sempre sognato di indossare la maglia dell’Italia anche da giocatore e mentre facevo il corso, ammiravo i docenti che avevano la maglia con stampata la scritta Italia. Mi chiamarono dopo poco che mi ero specializzato a fare il primo raduno Centro-Sud della Nazionale Under 16 con Capobianco e Bocchino ad Agropoli. Successivamente sono diventato responsabile regionale e docente regionale e nazionale per i corsi di preparatore.
C’è qualcuno che ha particolarmente influito sulla tua crescita tecnica come preparatore?
Francesco Cuzzolin e Matteo Panichi sono le mie due principali fonti di ispirazione.
Hai qualche ricordo bello della tua carriera?
Ho dei ricordi bellissimi: l’anno scorso la promozione con Scafati è stata una gioia enorme, perchè è stato il coronamento di tanto lavoro e di tanti sacrifici. Devo aggiungere un altro ricordo bello, sempre lo scorso anno: la convocazione con la Nazionale Under 18 agli Europei.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Essere in serie A è già vivere un sogno, però secondo me bisogna avere sempre obiettivi entusiasmanti da raggiungere, magari svelerò il mio sogno in una prossima intervista.
Grazie Elia ed in bocca al lupo.
Piervincenzo Costabile
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