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I COMMISSARI METTONO IN VENDITA STADIO E PALAMANGANO, LE REAZIONI.

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La commissione straordinaria del Comune di Scafati, nell’ottica di risanare le casse di Palazzo Mayer e di diminuire l’enorme debito che l’ente detiene tutt’ora, ha deciso di inserire anche lo Stadio Comunale “28 Settembre” ed Palamangano tra i patrimoni da dismettere, per i quali quindi il Comune può fare “cassa”.

Subito la reazione degli esponenti politici locali, oltre che di tifosi che da sempre vedono le due strutture, per il calcio e per il basket, simboli di una città che, probabilmente, dovrebbe riacquistare una certa identità e non cedere a privati i luoghi che hanno fatto la storia di Scafati.

Scafati in Movimento: “La Commissione Straordinaria, che gestisce le sorti del Comune di Scafati, inserisce lo Stadio Comunale e il Palamangano nel patrimonio da dismettere. Alla comunità non bastava aver perso il Palazzetto dello Sport di Via Oberdan, che ora si appresta a perdere un altro pezzo della storia sportiva della sua città? Un’offesa alla città, un depauperamento inconcepibile. A questo punto vendiamo anche la Villa Comunale…Intanto di tagli ai fitti, agli stipendi di qualche dirigente e di una vera spending review, che non tocchi i servizi, manco a parlarne”.

Michele Grimaldi, segretario PD Scafati: “Lo avevo scritto qualche giorno fa, sono costretto a tornarci. Il passato e il futuro di Scafati non si toccano. Soprattutto se l’unico scopo è mettere qualche toppa al bilancio. Sono e siamo contrari alla cessione e alla privatizzazione dell’ACSE, delle farmacie comunali, del Palamangano e dello Stadio comunale 28 Settembre. Il debito di oltre 30 milioni di euro è responsabilità della cattiva gestione, dell’inefficienza, della corruzione di chi ha governato Scafati negli ultimi dieci anni e ha svenduto la nostra comunità alla camorra: a pagarne il prezzo non può essere la collettività, non possono essere le poche certezze e le poche opportunità di identità e di sviluppo che sono rimaste. Cari Commissari, voi – come tutti noi – siete di passaggio, ma Scafati resta e resterà. È vero, c’è un bilancio da ripianare. Ma ci sono scelte – anche le più dolorose – che spettano ad amministrazioni democraticamente elette dai cittadini, che assieme hanno il diritto di scegliere e di assumersi la responsabilità delle loro scelte. Per questo chiediamo il ritiro della delibera n. 84 del 6.09.2018 e, anzi, maggiori investimenti e sostengo alle tante associazioni e società sportive che quotidianamente – tra mille difficoltà – continuano ad operare sul nostro territorio”.

Francesco Carotenuto di Scafati Arancione: “Anni di passioni, sacrifici, gioie e dolori sportivi gettate via con un colpo di spugna, con queste righe messe nero su bianco. Queste poche righe spazzano via una storia, una comunità fatta di passioni comuni e di colori che uniscono. Il Palamangano e lo stadio comunale sono stati messi in vendita. Sì, proprio come qualsiasi prodotto su Amazon o su Subito.it. Solo che questa volta si sta provando a vendere un pezzo della nostra identità. Due pezzi di città che hanno segnato generazioni intere. A questo punto, mettiamo in vendita tutto: il fiume, la villa, il polverificio e perché no, gli stessi scafatesi”. 

Vincenzo Cesarano, presidente Scafatese Calcio 1922: “Amarezza, solo tanta amarezza. La casa della Signora del calcio campano, il luogo delle nostre gare casalinghe, messo all’asta”.

 

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