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GAY PRIDE A POMPEI, ECCO PERCORSO DEL CORTEO.

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Si terrà il 30 Giugno, il corteo che prevede migliaia di partecipanti nella città di Pompei.

In foto il percorso, di seguito il programma scritto.

Ore 15:30 Concentramento Piazza Falcone e Borsellino

ore 16:30 Partenza

Percorso: via Carlo Alberto, Piazza Bartolo Longo, Via Roma, Via Plinio

Conclusione corteo Piazza Esedra con interventi.

Di seguito il “Documento politico Pompei Campania Pride 30 giugno 2018”

#DirittieLaicità

” La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere.”

Piero Calamandrei, Discorso sulla Costituzione, 1955

“We are everywhere!”, noi siamo ovunque!”, questo fu uno degli slogan principali che animò le giornate in cui si ebbero i Moti di Stonewall, correva l’anno 1969, scolpita nella memoria e nell’impegno, a quasi 50 anni di distanza, la data del 28 giugno assume un significato sempre più potente. Lo stesso significato, le stesse istanze, attualizzate, che il Pompei Campania Pride (Pompei PRIDE) porterà in piazza il 30 giugno 2018. Una manifestazione che assume una rilevanza non solo regionale, ma nazionale e internazionale. La città di Pompei assume nel nostro immaginario un ruolo chiave per la declinazione dei nostri temi e delle nostre rivendicazioni, una città che non sempre ha dimostrato di saper realmente accogliere tutte le differenze e le diversità e che in troppe occasioni ha mostrato la sua parte più vecchia, retrograda ed escludente. Proprio perché il nostro percorso parte da lontano, dalla storia di chi ha combattuto come movimento di liberazione, il 30 giugno partiremo da qui, perché c’è una storia di Pompei, di questi territori della provincia italiana, di un sud con tanta voglia di riscatto e modernità, che troppo spesso non ha trovato voce narrante, di una città conosciuta in tutto il mondo, ma schiava dei suoi limiti e dei suoi pregiudizi. La stessa storia che la comunità LGBT* racconterà per le strade di questa città, contro chi vuole rendere clandestina la libera espressione altrui, contro le violenze di genere omotransfobiche, contro l’esclusione, l’ipocrisia, i falsi moralismi e il bigottismo.

Nel Pompei PRIDE c’è il sogno europeo, l’ambizione della costruzione di Europa dei Popoli e dei Diritti che sappia ripartire dai territori, sappia dar voce ai cittadini e alle cittadine, alle loro istanze e ai loro bisogni, un’Europa accogliente e generosa, un’Europa senza muri e con soli ponti, che sappia difendere e diffondere una cultura di Pace e di estensione dei diritti fondamentali e inviolabili dell’Uomo.

Per tali ragioni, il Coordinamento Campania Rainbow, l’osservatorio vesuviano LGBT* Arcigay Vesuvio Rainbow e tutte le associazioni, collettivi, enti e movimenti aderenti hanno scelto come tema al centro del Pompei PRIDE la difesa della laicità dello Stato e delle Istituzioni democratiche.

La laicità

Il Pompei PRIDE trova il suo sviluppo nella dimensione culturale della Laicità e, attraverso questo diritto costituzionale, rivendica la capacità di autodeterminazione delle persone al di là di qualsiasi condizionamento ideologico sulla base dei principi di libertà, eguaglianza, fratellanza e rispetto, incentrandosi sul potere positivo delle peculiarità umane liberamente espresse.

Un principio liberale che si pone tra le scelte individuali sottraendole da una soggettività impositiva che determina il conformismo, che vincola e confina in un pluralismo depauperato di autenticità per garantire e salvaguardare ideali e anche necessarie connessioni culturali. Determina, quindi, lo Spazio Democratico Comune in cui distintamente si ragiona, si opera e ci si attraversa.

In questo valore di autenticità, il corpo diventa intima espressione e rivoluzionario per l’autodeterminazione dell’individuo. Oltre qualsiasi schematismo ideologico, assumere la centralità del corpo significa liberarlo dalla mercificazione capitalistica e dalla mortificazione di schemi concettuali precostituiti e, nella sua esibizione, si impone nella destrutturazione del pensiero sessuofobico, misogino e maschilista nonché come antidoto al patriarcato, alla cultura machista e all’omotransfobia.

Le nostre rivendicazioni

Per quanto detto, nel rispetto e per la tutela:

dell’autodeterminazione della persona umana e dei popoli;
dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale, dei Principi fondamentali dell’Unione Europea e dei Trattati internazionali sui diritti umani;
della laicità dello Stato.

Il Pompei PRIDE 2018 chiede a tutte le amministrazioni e gli enti locali, ai soggetti operanti nel terzo settore e alla cittadinanza tutta:

approvazione della legge regionale contro l’omotransfobia;
il supporto a percorsi e strutture di accoglienza per persone LGBT* vittime di discriminazioni di genere legate all’identità sessuale;
che vengano pianificate azioni positive contro il pregiudizio omofobico e transfobico attraverso interventi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado per il contrasto al bullismo omofobico e transfobico, azioni di formazione per studenti, docenti e genitori per una scuola più laica, inclusiva ed interculturale;
l’apertura di sportelli di sostegno, assistenza e di ascolto, che vengano avviati percorsi di formazione della pubblica amministrazione e delle forze dell’ordine, e che siano rafforzati inoltre i rapporti di collaborazione e ricerca scientifica con tutti gli atenei della regione Campania;
la piena attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, attraverso il potenziamento e l’applicazione di ogni forma di tutela possibile per quanto attiene l’accesso di lesbiche, gay e transessuali/transgender al mercato del lavoro, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela dell’occupazione e delle garanzie contrattuali frutto di battaglie e conquiste sociali;
che vengano avviati, con tutte le parti parti sociali e le istituzioni territoriali, percorsi volti a costruire modelli di network management sul territorio, finalizzati al superamento delle discriminazioni ma anche per agevolare le condizioni lavorative delle persone LGBT*, più esposte all’esclusione sociale, attraverso pratiche di “diversity management” ed “equality standard” e attraverso la valorizzazione di alcuni settori produttivi come il turismo LGBT*;
che vengano avviate azioni di contrasto alle discriminazioni, nei confronti delle persone LGBT*, in ambito sportivo, attraverso la collaborazione con enti di formazione, università, associazioni ed enti sportivi e con le istituzioni locali volti ad attuare progettazioni ed eventi che consentano una serena partecipazione alle attività sportive, amatoriali ed agonistiche, da parte delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans;
che venga garantito il diritto alla salute delle persone LGBT*, creando un tavolo contro le discriminazioni con i Direttori Sanitari di tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere ed i Direttori di Dipartimento di facoltà sanitarie, che discuta e formi il proprio personale ad una “diversa” accoglienza, anagrafica e raccolta anamnesi che preveda l’esistenza delle persone LGBT*, con le proprie specifiche esigenze e bisogni sanitari, ponendo fine alle discriminazioni e negazione in ambito sanitario;
si richiede la riattivazione di campagne regionali d’informazione sulla prevenzione delle IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse) e sull’uso del preservativo, per cui chiediamo l’attivazione di campagne di distribuzione gratuita ai giovani e nelle scuole di II grado, focalizzando l’informazione anche sui recenti passi in avanti delle ricerca scientifica, garantendo al contempo i diritti delle persone sieropositive al fine di contrastare le discriminazioni sierofobiche. Sostenere ed informare sulle nuove campagne di vaccinazione anti epatite A e anti-HPV, gratuitamente come previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, inserendo oltre alla popolazione omosessuale, come già previsto dal Piano Nazionale, anche le persone HIV positive. Si richiede inoltre di promuovere un drastico abbattimento del costo dei preservativi (a carico del sistema sanitario nazionale per le persone con basso reddito) e di informare la popolazione sulle nuove profilassi anti HIV: PrEP (Pre Exposure Prophylaxis), PEP (Post Exposure Prophylaxis) e TASP (Treatment as Prevention).

Chiediamo inoltre:

il riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia ed ai cittadini stranieri regolarmente presenti sul territorio:
una migliore applicazione della Direttiva 2005/85/CE del Consiglio, del 1° dicembre 2005 riguardante lo status di rifugiato anche per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali/transgender perseguitati nei paesi d’origine;
soluzioni urgenti per quanto attiene il dramma della condizione carceraria (resa ancora più dolorosa per gli aspetti discriminatori legati all’orientamento sessuale ed all’identità di genere ) e il ripristino della legalità con l’applicazione di normative sul reinserimento e il recupero socio-occupazionale dei detenuti.

Il Pompei PRIDE auspica che tutte le amministrazioni e gli enti locali assumano un ruolo propositivo per:

produrre una legge nazionale che chiaramente definisca e persegua il reato di violenza a sfondo omo•transfobico attraverso l’estensione della legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere;
rimuovere gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone omosessuali e transessuali/transgender attraverso il recepimento pieno e sostanziale della Risoluzione del Parlamento europeo del gennaio 2006 e delle Direttive Europee 207 del 1976 e 78 del 2000;
promuovere una legge nazionale per l’assistenza sessuale e affettiva per le persone disabili;
la tutela dei diritti delle famiglie omogenitoriali e transgenitoriali, anche attraverso il riconoscimento della filiazione alla nascita, l’introduzione dell’adozione per tutti e del matrimonio egualitario;
l’accesso all’adozione per coppie omosessuali e single;
l’accesso alle tecniche di pma per coppie omosessuali e donne single;
la garanzia della presenza di personale non obiettore nelle strutture mediche pubbliche, perché non sia messo a rischio il diritto delle donne di ricorrere all’ivg (interruzione volontaria di gravidanza);
il pieno recepimento della direttiva europea 38 del 2000 sulla libertà di movimento dei cittadini europei in modo rispettoso dei diritti delle coppie di fatto o registrate gay e lesbiche;
il rispetto dei diritti umani nel mondo, per l’abolizione della pena di morte, per la depenalizzazione del reato di omosessualità e transessualità presente nella legislazione di decine di Paesi;
rendere finalmente effettiva la completa eliminazione di ogni voce di patologia dai codici sanitari per omosessualità e bisessualità da parte del Sistema Sanitario Nazionale;
attuare campagne nazionali e mediterranee di ricerca, formazione e sensibilizzazione per contrastare qualsiasi forma di discriminazioni legate all’orientamento sessuale e/o all’identità di genere in ambito sportivo;
Attivarsi in seno alla Comunità Internazionale perché si ponga immediatamente fine alle persecuzioni delle persone LGBT* in diversi paesi del mondo e perché i responsabili delle stesse siano chiamati a rispondere per crimini contro l’umanità innanzi alla Corte dell’Aja.

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