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I finanzieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni sino alla concorrenza di euro 25.113.098,00, emesso dal Gip di Torre Annunziata, nei confronti di 28 indagati ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, al falso ed alla sostituzione di persona. I controlli sono stati eseguiti a Salerno, Scafati, Castellammare di Stabia, Boscotrecase, Torre del Greco, Pompei, Santa Maria la Carità, Valla, Giugliano in Campania, Roma, Pomezia, Napoli, Siena, Milano, Bologna, Parma, Vicenza e Jesi.
L’attività d’indagine, avviata nel settembre del 2015, ha permesso di smascherare un sodalizio criminale i cui promotori, avvalendosi di intermediari abilitati – solitamente risultati meri prestanome – e di procacciatori di soggetti “dichiaranti”, hanno nel tempo inoltrato all’Agenzia delle Entrate almeno 4.459 modelli 730 a nome dei citati contribuenti, relativi alle annualità d’imposta 2013 – 2014 e 2015, all’interno dei quali venivano inserite somme riguardanti spese mediche e crediti maturati del tutto inesistenti, quantificati in circa 52.000.000 euro, senza che le stesse fossero sopportate dalla necessaria documentazione, con il solo intento di far percepire – ai contribuenti titolari di dette dichiarazioni – un profitto di 25.113.098 euro, grazie a rimborsi Irpef in realtà del tutto indebiti.
I contribuenti, titolari delle dichiarazioni 730, invece, una volta ricevuto l’accredito, dovevano devolvere ai soggetti del sodalizio criminale un “compenso” variabile dal 30 al 50% del rimborso ricevuto. Inoltre le indagini hanno dimostrato come l’organizzazione ha posto in essere anche un ulteriore tentativo di truffa ai danni dell’INPS integrativi 2015, per un totale di 3 milioni e 600 mila euro.
A conclusione delle indagini ed a seguito degli accertamenti patrimoniali condotti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia, la Procura ha emesso un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” di denaro e beni a carico di tutti indagati, sino alla concorrenza della somma sottratta alle casse dell’erario, pari a 25 milioni di euro. Nei confronti dei singoli contribuenti, invece, l’Agenzia delle Entrate ha in corso le procedure di recupero delle somme indebitamente percepite, con l’applicazione delle previste sanzioni di natura amministrativa.
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