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Fine del mercato Tutelato in Italia, tra bufale, e false verità, facciamo chiarezza, intervistiamo il Dott. Grillo D’Aniello Salvatore, Utility Manager certificato, nonché CEO della ENERGIE PER L’ITALIA NETWORK, società impegnata da anni nelle consulenze energetiche a privati e aziende.
– Dott Grillo, il 2024 è da poco iniziato e nel settore energetico, del quale lei è esperto, ci sono grossi cambiamenti con la fine del “Mercato Tutelato” in favore del “Mercato Libero”. Da più parti arrivano notizie per i consumatori non proprio rassicuranti. Cosa sta succedendo?
Il 2024 per il settore energetico italiano è iniziato con grosse novità, prima fra tutte e forse la più importante, la completa LIBERALIZZAZIONE del mercato energetico, con la fine del c.d. “Mercato Tutelato”, dal 10 gennaio 2024 per il Gas Metano, e dal 1 Luglio 2024 per l’Energia Elettrica. Finalmente, aggiungerei io. Si tratta di un importante cambiamento che coinvolge ancora oltre 6 milioni di Italiani, che per vari motivi (un po’ per disinformazione, un po’ per paura) ad oggi si trovano ancora nel mercato tutelato. Molte sono le bufale o le mezze verità che in questo periodo sento e circolano. Questo ingiustificata paura, immessa, fa sì poi che il cittadino non riesca a godere in pieno delle potenzialità del Mercato Libero, che come obiettivo porta alla possibilità di maggiore concorrenza e quindi potenzialmente a prezzi più competitivi, ma che richiede sicuramente da parte del consumatore di essere più informato e proattivo nella scelta del fornitore, e nel caso di farsi assistere da figure specializzate e certificate!
Quali sono le implicazioni per i consumatori che non hanno ancora scelto un nuovo fornitore?
Per coloro che non hanno scelto un nuovo fornitore, è importante sapere che non si troveranno senza servizio. Rimarranno con il loro attuale fornitore, ma la tariffa cambierà. Per il Gas, sarà applicata una tariffa simile a quelle “Placet”, che è in vigore per un anno. Durante questo periodo, i consumatori avranno l’opportunità di valutare e selezionare un’offerta sul mercato libero. È fondamentale sottolineare che questo non è un processo automatico e richiede una decisione attiva da parte dei clienti per garantire la scelta più vantaggiosa in base alle proprie esigenze energetiche. Per l’Energia Elettrica, i clienti non vulnerabili che non effettuano una scelta saranno inseriti nel “Servizio a tutele graduali”, gestito da Arera, con l’assegnazione tramite asta a un nuovo fornitore, con una durata di 3 anni. Durante questo periodo, i prezzi saranno regolati per accompagnare i consumatori nella transizione al mercato libero. È cruciale che i clienti rimangano informati e valutino attentamente le opzioni disponibili per evitare sorprese nella bolletta energetica.
Chi sono i “Clienti Vulnerabili” e quali sono i loro diritti?
I clienti Vulnerabili sono tutti quei clienti che hanno una delle seguenti fattori: basso reddito, disabilità, età superiore ai 75 anni, o la residenza in case di emergenza. Hanno diritto a condizioni economiche e contrattuali favorevoli, con tariffe speciali e protezioni aggiuntive per garantire l’accesso all’energia. Per questi clienti, ci sono disposizioni specifiche. Se rimangono nel servizio di tutela, saranno automaticamente serviti con condizioni economiche e contrattuali favorevoli. Queste condizioni sono stabilite da Arera e includono prezzi variabili basati sul mercato all’ingrosso, più altri corrispettivi per coprire i costi del servizio. È essenziale per i clienti vulnerabili rimanere informati sui loro diritti e sulle opzioni disponibili, poiché questo può influenzare significativamente le loro spese energetiche.
A questo punto, quali sono le principali differenze tra mercato libero e mercato di tutela?
Nel mercato di tutela, i prezzi sono determinati da Arera e tendono a essere più stabili, ma potrebbero non essere sempre i più economici. Nel mercato libero, invece, i fornitori possono fissare i propri prezzi per la componente energia, il che può portare a offerte più competitive e variabili. Tuttavia, ciò significa anche che i consumatori devono essere proattivi nel confrontare le offerte e comprendere i termini del contratto, come la durata e le condizioni di rinnovo. Il mercato libero offre maggiore flessibilità e potenzialmente maggiori risparmi, ma richiede anche una maggiore attenzione e responsabilità da parte dei consumatori, e come dico sempre non bisogna improvvisarsi, ma se si hanno dei dubbi, cosi come si va dal medico o dall’ingegnere, anche in questo caso bisogna rivolgersi a un professionista.
Ma il mercato libero è davvero più oneroso rispetto al mercato di tutela? Qual è la sua opinione?
Questa è una domanda complessa e la risposta varia in base a molteplici fattori. Nel mercato libero, i prezzi possono essere più bassi, ma sono anche più soggetti a fluttuazioni a seconda del mercato energetico globale. La scelta tra mercato libero e mercato di tutela dipende dall’approccio individuale al rischio e dalla propria situazione finanziaria. Alcuni consumatori preferiscono la prevedibilità del mercato di tutela, mentre altri cercano le potenziali opportunità di risparmio offerte dal mercato libero. Non dimentichiamoci che nel 2021 i prezzi del mercato Libero sembravano essere nettamente più alti rispetto a quelli del tutelato, ma è proprio grazie al mercato Libero, tanto demonizzato in questo momento, che molte famiglie sono riuscite a passare indenni i forti aumenti che ci sono stati tra il 2021 e oggi, non dimentichiamoci che ad agosto 2022 il gas costava oltre €2,5 al Mc e l’Energia oltre i 0,50€/kWh, e molti clienti nel mercato libero hanno continuato a pagarla a 0,06€/kWh. È essenziale un’analisi attenta delle proprie abitudini di consumo e una comparazione delle diverse offerte disponibili per fare una scelta consapevole.
È vero che a partire dal 2024 le Società di vendita possono applicare delle penali di recesso? Non è una contraddizione?
Questa è una delle notizie che in maniera non del tutto corretta sta girando in rete ed è stata strumentalizzata da molti. Si è vero ARERA ha previsto la possibilità per i SOLI contratti a prezzo FISSO, stipulati a partire dal 01 gennaio 2024, di poter applicare una penale, in caso di recesso anticipato da parte del cliente, che poi penale è impropria come parola, in quanto in realtà è il recupero di spese e mancati introiti che il fornitore ha per via di questo recesso da parte del cliente. E se vuole la mia opinione per me è giusto. Non tutti sanno, infatti, che quando un fornitore assume un impegno, specialmente sui prezzi fissi, l’operatore blocca dei volumi e paga per coprire e garantire quel prezzo fisso per almeno 12 mesi per quel cliente.
Ultima domanda, negli ultimi giorni si parla di aumento dell’Iva dal 5 al 22% per il gas naturale, ci può chiarire anche questo aspetto?
Anche questa è una notizia strumentalizzata ad-hoc. Per quanto riguarda il metano, dal 2008 l’iva sui consumi del metano per uso civile è sempre stata del 10% per i consumi fino a 480Smc/Annui per poi passare al 22%, mentre per le attività commerciali è sempre stata del 22%. Ora, a fine 2021, con gli aumenti improvvisi dei costi energetici, il governo di allora per contrastare gli aumenti, in maniera Temporanea, l’iva sul metano per tutti fu portata al 5% fino a metà 2022, poi col susseguirsi anche dei vari governi tra le tante proroghe si è arrivati alla fine del 2023. Purtroppo questa cosa, visto anche una stabilizzazione al ribasso dei mercati, non poteva più essere prorogata, e si è semplicemente tornati al regime ordinario dell’iva sul metano. Senza spiegazioni è facile strumentalizzare le informazioni e le notizie, e come dico sempre: rivolgetevi senza paura a chi ne sa di più! Grazie.
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