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Una foto, una storia: Mario Vietri, tre soprannomi per un campione indimenticabile.

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La finale dei Mondiali del 1974 aveva regalato agli appassionati di calcio una sfida memorabile tra la Germania Ovest e l’Olanda; alla fine, dopo una gara spettacolare, il pragmatismo dei tedeschi aveva prevalso in rimonta sul rivoluzionario “calcio totale” degli arancioni (2-1). E, nel settembre del 1974, era approdato a Scafati un giocatore duttile ed eclettico che molto somigliava (sia nel modo giocare che per i sui “baffetti”) a Paul Breitner, il terzino dei campioni del mondo. Nel primo anno a Scafati, con Mister Vergazzola, Vietri collezionò 26 presenze e, per la sua generosità, immediatamente entrò far parte della geografia sentimentale dei tifosi. Nel secondo anno, con allenatore Carmine Tascone, Vietri si posizionò stabilmente come fluidificante di sinistra, disputò un campionato eccezionale (21 presenze) e contribuì in maniera determinante al trionfo in campionato, conclusosi con la conquista della Serie D.  La Scafatese, pur disponendo di un gioco avvolgente e spettacolare, in difesa marcava ancora a uomo, con Pedone e Lambiase sulle punte avversarie e Nazzi libero staccato; il terminale offensivo era Gaetano Bottaro, il “Gerd Muller” dei dilettanti.

Vietri rappresentava l’arma in più, macinava chilometri e chilometri sulla fascia senza mai accusare stanchezza e, per questo, cosa non comune, gli furono “cuciti” tre soprannomi: Bicicletta, Cinquecento e Kawasaki; Bicicletta perché “pedalava” ininterrottamente per tutto l’arco dei novanta minuti, Cinquecento perché era velocissimo e con i suoi “rapidissimi cambi di marcia e di ritmo” disorientava gli avversari, Kawasaki (come Francesco Rocca, sfortunatissimo calciatore della Roma e della Nazionale), marca di moto giapponese, perché, come una scheggia incandescente, si esibiva in “accelerazioni improvvise e geniali”, segno distintivo di indiscutibile talento, che avevano come sbocco passaggi filtranti, eleganti come i fendenti di un fioretto, o cross da antologia, occasioni nitidissime per gli attaccanti.

Volendo azzardare un paragone con un personaggio dei fumetti, lo si potrebbe accostare a Bartholomew “Barry” Henry Allen, famosissima incarnazione di Flash.

Amleto afferma: “Potrei essere confinato in una noce ed essere il re dello spazio infinito, se mi lasci l’immaginazione”; Vietri era un “sognatore poliedrico”, audace e coraggioso; le sue falcate rappresentavano il suo marchio di fabbrica, le sue galoppate il suo insopprimibile desiderio di libertà. Per noi tifosi quelle “discese ardite” declinavano attimi di sospensione e di incanto, e ci appare romantico e poetico fungere da testimoni, trasmettere queste sensazioni ai più giovani, i quali un domani le trasmetteranno ai loro figli, in un meccanismo che non si arresta; forse perciò, anche se in maniera iperbolica e inappropriata, parliamo di “fede calcistica”, perché si tratta di qualcosa che unisce chi c’é con chi c’era, chi c’é con chi ci sarà.

Mario Vietri (74 presenze complessive e 1 rete nella Scafatese, in Serie D 1976/1977, giornata 3,

Scafatese-Squinzano 2-0, primo goal dell’anno dei canarini, al minuto 14) ha concluso la sua “corsa” terrena il 15 gennaio 2023; i tifosi giallobleu ricorderanno per sempre con affetto, orgoglio, riconoscenza e gratitudine, la “leggerezza della sua velocità”.

 

1975/1976

CAMPIONATO DI PROMOZIONE – CAMPANIA – GIRONE B – GIORNATA 29 (PENULTIMA).

23/05/1976 – SCAFATESE-SANGIUSEPPESE 1-1 (2O’ TERRERI-S, 56’ IOVINO-SG).

La Scafatese, in uno stadio gremito in ogni ordine di posto e ai limiti della capienza, in un’insolita maglia verde (all’epoca erano le squadre di casa, per dovere di ospitalità, a cambiare divisa in caso di colori identici a quelli della squdra in trasferta), pur pareggiando in casa, aumenta di un punto il vantaggio in classifica sulla

Colombo Olimpic (43-41), ipotecando, di fatto, la vittoria del campionato.

IN PIEDI, DA SINISTRA: ATTIANESE, TERRERI, FERRARA, ALFANO, REGA.

SEDUTI, DA SINISTRA: D’ELIA, NAZZI, FALCONE, BOTTARO, PEDONE, VIETRI.

Guglielmo Formisano

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