
La dottoressa Anna Sorrentino è andata in pensione dopo 41 anni di servizio presso il Comune di Scafati. Dirigente di spessore, era arrivata a Palazzo Mayer il 26 maggio 1980, all’età di 26 anni. Punto di riferimento per tanti dipendenti, nel corso della sua carriera ha svolto diversi ruoli, vissuto varie fasi della città, collaborato con diversi sindaci ed amministratori. Le abbiamo posto alcune domande, non solo per riassumere quanto svolto al Comune di Scafati, ma anche per scoprire il suo punto di vista.
-Dottoressa Sorrentino, quali ruoli ha ricoperto in questa lunga carriera e qual è quello che più le è piaciuto?
“Ho ricoperto diversi incarichi a partire dall’ufficio Legge 219/81, quello dedicato al post terremoto. E poi ufficio appalti, Suap, scuola, patrimonio, manutenzione, servizi sociali, sport, cultura, cimitero, fino al Piano di zona. Tutti i ruoli che ho assunto, anche se alcuni non erano di mio gradimento, li ho svolti sempre con senso di responsabilità. Tengo a precisare che gli appalti ed il Suap sono gli uffici dove ho ricevuto più soddisfazione per la gestione. Ci tengo a graziare tutti i collaboratori, in particolare Cascone, Carmine Cirillo, Matilde Carillo e Luisa Fontanella”.
-Nel corso degli anni ha visto tanti sindaci guidare il Comune. Qual è quello che ha preferito maggiormente rispetto agli altri?
“Ho imparato molto dal sindaco in carica al momento della mia assunzione al Comune di Scafati nel 1980. Un altro bravo sindaco è quello che ha guidato l’ente dal 1994 al 2003: tutto il suo lavoro è andato, però, in fumo con le amministrazioni successive”.
-Qual è la sua più grande soddisfazione in tutti questi anni di servizio?
“La mia più grande soddisfazione è stata quando la Direzione Investigativa Antimafia è venuta a dissequestrare gli uffici in cui erano presenti tutte le pratiche degli appalti, sequestrate il 18 settembre 2015, e mai oggetto di controlli”.
-Spesso si dice che i dirigenti “comandano” di più dei politici. È vero?
“I dirigenti devono mettere in atto il programma politico dell’amministrazione, nel rispetto delle normative”.
-I cittadini scafatesi sono cambiati in questi anni? Meglio oggi o meglio in passato?
“Non saprei, gli scafatesi sono nella norma nazionale. Bisogna tener conto che il sistema elettorale è cambiato, e che oggi manca la scuola politica di un tempo”.
-In molti le auspicano un futuro in politica, qualcuno già la propone come sindaco. Che ne pensa?
“Lo escludo categoricamente, non ne ho alcuna intenzione”.