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Quest’anno, il laboratorio teatrale dell’Istituto Comprensivo a indirizzo musicale Tommaso Anardi, da un decennio pilastro del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, ha nuovamente superato ogni aspettativa.
Un’esplosione di cultura, arte e dedizione ha illuminato il palco del Teatro San Pietro di Scafati venerdì sera, 30 maggio, quando l’Istituto ha portato in scena una memorabile rappresentazione de “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello. Lo spettacolo, definito da più voci un “capolavoro”, ha lasciato il pubblico a bocca aperta per la sua impeccabile cura dei dettagli: dal copione alle scenografie, dai costumi alle coreografie, ogni elemento testimonianza di passione, impegno e bellezza.
Sotto la guida esperta delle loro insegnanti — le professoresse Renata Laraia, Sabrina Pagano, Federica Tomasone, Giusi Soriente e Teresa Di Stasi — gli studenti delle classi terze si sono immersi in un affascinante percorso di analisi delle opere di Luigi Pirandello.
Non si è trattato di una semplice lettura, ma di una vera e propria immersione nelle profonde riflessioni dell’autore sull’identità, la maschera e la ricerca di sé. Partendo da un copione inedito, scritto dalla Prof.ssa Laraia, i ragazzi hanno esplorato nuove forme d’arte e di espressione, dando vita a uno spettacolo che trascende la semplice messa in scena, trasformandosi in un’esperienza artistica a tutto tondo.
La scena si apre su Mattia Pascal, un uomo soffocato dalle convenzioni, che vede nella sua presunta morte l’opportunità di una rinascita. Una vincita inaspettata sembra spalancargli le porte di una nuova esistenza.
Ma è davvero possibile fuggire al proprio passato? Ci si può liberare dalle aspettative altrui?
Gli alunni, con la loro vibrante interpretazione, hanno messo a nudo la precarietà dell’identità individuale, le nostre amarezze e quella rassegnazione che, per autodifesa, ci permette di affrontare le delusioni della vita. Emozioni intense e colori vividi hanno ribadito un messaggio potente: il teatro è il vero specchio della nostra esistenza.
“È lì che la vita si fa vera finzione e la finzione vera vita.”
“Il fu Mattia Pascal e gli strani casi della sua esistenza” è stato un vero e proprio trionfo multisensoriale. Le vicende del protagonista si sono intrecciate armoniosamente con scenografie di fine ’800 – inizi ’900, realizzate sotto la sapiente guida del Prof. Sabatino Santorelli, musiche evocative sulle note della Banda Anardi e coreografie appassionate, dirette magistralmente dall’insegnante di danza Emanuela Aquilano.
Questa sinergia ha creato un’atmosfera unica, amplificando il messaggio pirandelliano e coinvolgendo il pubblico su più livelli.
A completamento di questa straordinaria produzione, gli studenti, guidati dalla Prof.ssa Valentina Sepe, hanno curato anche una mostra d’arte, allestita negli spazi esterni del teatro. Questa esposizione ha arricchito ulteriormente il percorso tematico dello spettacolo, offrendo nuove prospettive e interpretazioni delle complesse tematiche affrontate.
Un connubio perfetto tra teatro e arti visive, che ha dimostrato la versatilità e il talento dei giovani artisti.
Dietro le quinte, la regia e la gestione tecnica sono state impeccabilmente curate dai professori Ciro Sisto, Giampaolo Luciani e Pasquale Acanfora, garantendo che ogni aspetto dello spettacolo fosse fluido e professionale.
Gli illustri ospiti presenti non hanno lesinato elogi. Il Prof. Giovanni Savarese (Università degli Studi di Salerno) ha rimarcato l’originalità della riscrittura pirandelliana, un’impresa tutt’altro che semplice, che ha saputo infondere nuova vita al testo.
“È stato stupefacente ed emozionante scoprire come i talentuosi alunni dell’Istituto Anardi abbiano saputo reinterpretare un classico della letteratura italiana, trasformandolo in un’opera d’arte contemporanea e coinvolgente”
— ha commentato il giornalista e scrittore Tonino Scala al termine dello spettacolo.
Particolarmente apprezzata è stata la scelta di un “Mattia Pascal, uno e trio”, attraverso i tre attori protagonisti Luigi Sarno, Cristian Vaccaro e Francesco Luca Liserre, che hanno rappresentato a pieno la complessità del personaggio.
La performance degli studenti è stata il cuore pulsante dell’evento. I giovani attori e ballerini si sono distinti per un’interpretazione eccezionale, dimostrando una maturità e una presenza scenica degne di professionisti.
Le coreografie, eseguite con precisione e sincronia, hanno evidenziato la dedizione e l’amore dei ragazzi per l’arte scenica.
“È stato semplicemente meraviglioso vederli sul palco trasformarsi e raccontare con il corpo e con la voce; è stata un’emozione fortissima”,
ha dichiarato l’insegnante di danza Emanuela Aquilano, che ha evidenziato come lo spettacolo abbia lasciato un segno profondo nel pubblico, raccontando “la bellezza dello studio portato in scena, vissuto, interpretato.”
Immensa la soddisfazione del Dirigente Scolastico, Prof. Guglielmo Formisano, strenuo sostenitore e visionario promotore di questo progetto.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto dal dirigente e dagli ospiti alla Prof.ssa Renata Laraia, definita all’unanimità “la vera anima” dietro questo e i precedenti successi. La sua visione e la sua instancabile passione si sono riflessi in ogni aspetto della performance, raccogliendo una pioggia di complimenti.
Un plauso è stato esteso anche a tutti i docenti che hanno supportato l’iniziativa, in particolare ai professori Luigi Capone e Arnold Aquino, che con il loro contributo attoriale hanno reso possibile questo “capolavoro” che unisce il teatro, la musica e la danza in un’unica, indimenticabile esperienza.
“Il fu Mattia Pascal e gli strani casi della sua esistenza” resterà nel cuore di tutti i partecipanti e l’eco di questo successo risuonerà a lungo, a testimonianza del talento e dell’impegno che l’Istituto Comprensivo Tommaso Anardi continua a infondere nei suoi studenti.
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