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Scafati-Storia… E segna sempre lui, si chiama Ernesto Andro!

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L’annata 1999/2000 era iniziata nel migliore dei modi per gli sportivi italiani; l’Italia di Basket si era laureata Campione d’Europa a Parigi (superando in finale la Spagna per 64-56), l’Italvolley aveva trionfato agli Europei in Austria, nei quali, per la prima volta, era stato adottato il sistema di punteggio “rally point”, senza cambio palla, set a 25 punti, eventuale quinto set a 15 (battendo in finale la Russia per 3-1) e il Setterosa aveva conquistato il primo posto nell’ottava edizione dei Campionati Europei di pallanuoto femminile (sconfiggendo in finale l’Olanda per 9-8 dopo due tempi supplementari). La Scafatese militava nel Girone B del Campionato di Eccellenza regionale e, dal 1975/1976, non era più riuscita a raggiungere sul campo una promozione in Serie D (nel 1988/1989 la partecipazione all’Interregionale era stata ottenuta tramite ripescaggio). Era la squadra dei Presidenti Fabrizio Bouché e Roberto Pascale e dell’Allenatore Roberto Pidone, dei fratelli Antonio e Gaspare Infante, di Antonio Caruso e di Francesco Troise e, soprattutto, del centravanti Ernesto Andro. I canarini partirono subito spediti e, dopo due giornate, erano a punteggio pieno, con il Marcianise. Il confronto diretto della terza giornata, terminato 1-1, lasciò le cose invariate; alla settima la Scafatese era sola in testa (Scafatese 15, Spigolatrice 14, Marcianise 13), fu superata all’ottava (Spigolatrice 17, Marcianise e Scafatese 16), ma poi ritornò in cima alla classifica e, al giro di boa, vantava tre lunghezze su Angri e Marcianise (Scafatese 33, Angri e Marcianise 30). Il girone di ritorno iniziò con due vittorie consecutive, ma la sconfitta, l’unica del campionato, subita ad Angri, alla ventunesima, rimise tutto in discussione (Scafatese e Marcianise 44, Angri e Gladiator 42).

Da questo momento, con otto vittorie consecutive, i canarini dettarono legge e il goleador Ernesto Andro timbrò, con 19 reti personali (superato nella classifica marcatori soltanto da Fusco del Marcianise con 20 reti), la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti (Scafatese punti 69, Marcianise 63, Gladiator 58). Formazione (tra parentesi presenze e reti): Micera Mario(29,-16), Malgieri(24), Infante Gaspare(26,2), Parisi(20), Nappo(14), Caruso(23,9), Artiaco(26,4), Infante Antonio(27,2), Andro(29,19-7 rigori), Troise(28,1), Liccardi(19,3), Uliano(2,-5), Radice(20), Caiazzo(18,1), Somma(15,5-1 rigore), Chiricolo(14), De Gregorio(14,1), Martone(9), Galasso(7), Perna(5), De Mari(4), Mollo(4), Scognamiglio(4), Lamberti(3), Micera Rolando(3), Lupacchio(2), Zinzi(2,1), Carandente(1), Iennaco(1). Giudizi: MARIO MICERA-Una sicurezza. All’Acerrana, Soviero era la sua riserva; MASSIMO MALGIERI-Una colonna difensiva, non si arrende mai; GASPARE INFANTE-Uno dei punti di forza della squadra; indimenticabile il goal al Montesarchio, a tempo scaduto; ALFONSO PARISI-Un libero D.O.C., meritava il ritorno nella serie superiore; MARIO NAPPO-Sempre pronto a dare il suo contributo in marcatura; ANTONIO CARUSO-Leader per classe ed esperienza, nove reti nel suo bottino personale: ha giganteggiato; PASQUALE ARTIACO-Duttile, ordinato, vanta anche quattro reti all’attivo; ANTONIO INFANTE-Ventisette presenze, due reti, insostituibile supporto qualitativo alla creatività di Troise; ERNESTO ANDRO-E segna sempre lui, si chiama Ernesto Andro; è il superbomber dell’Eccellenza; FRANCESCO TROISE-Estro e creatività al servizio del collettivo, dimostra che la classe non è acqua; MARCO LICCARDI-Valida spalla di Andro, tre goal realizzati, si è confermato indispensabile; FERDINANDO ULIANO-Vice di Micera, si è tolto la soddisfazione di vincere il campionato; ANTONIO RADICE-Utilizzato, spesso, a sinistra, ha garantito fantasia e velocità; ANDREA CAIAZZO-Diciotto presenze, una rete, ha ripagato positivamente la fiducia concessagli dal mister; ALFREDO SOMMA-Ha risolto molte situazioni complicate; si ricorda il goal di testa al Gragnano, sul neutro di Somma Vesuviana; complessivamente, cinque le reti segnate in gialloblé; VINCENZO CHIRICOLO-Partito spesso dalla panchina, è stato bravo a entrare in gioco e a far respirare i titolari; CARLO DE GREGORIO-La sua esperienza e il suo mestiere hanno dato sicurezza al reparto difensivo.

Protagonista assoluto ed eroe della riscossa fu indiscutibilmente Ernesto Andro, attaccante intuitivo e dall’istinto felino, con una stoccata vincente che andrebbe conservata in un museo, imprendibile nel breve ed efficace anche in acrobazia; la spettacolare rete contro il Real Aversa, in semirovesciata, fu molto simile a quella di Bottaro contro il Pro San Giorgio del 1975/76. Per Andro il gol era una ragione di vita, una meta da ricercare con dilatazione progressiva, un’ossessione da inseguire e spostare sempre un po’ più in là, come un’utopia; baricentro basso, unico nello stile e inconfondibile nelle movenze, era in grado di prevedere e di anticipare il gioco e gli avversari, di trasformare in energia la sua ispirazione, un “highlander” del prato verde capace di lottare a lungo con i difensori più arcigni e insidiosi della categoria. E, mentre “La Piccola Orchestra Avion Travel” trionfava al Festival di Sanremo 2000 nella sezione Campioni con la canzone “Sentimento” (Sul mare luccica la nostra barca tesa nel vento; il suo nome è sentimento; stella d’argento sono contento; tu mi hai portato nella mano in cima al mondo), Ernesto Andro, cantore di un calcio  affascinante racchiuso in parabole magiche e traiettorie incantate, riuscì a immedesimarsi nel sentimento collettivo dei tifosi gialloblé trasportandoli, dopo 24 anni, in cima al mondo dei sogni della Serie D.

Guglielmo Formisano

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