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Un momento di commemorazione per Angelo Pesce, storico scafatese, venuto a mancare pochi giorni fa.
La cerimonia in suo ricordo si terrà il giorno 23 settembre 2024, alle ore 18:00, nella Sala Consiliare, presso la Biblioteca comunale “Francesco Morlicchio”, luogo simbolo della cultura e memoria collettiva di Scafati. Tale commemorazione vuole rappresentare un riconoscimento pubblico per l’alto valore professionale ed il prezioso contributo fornito dal dott. Angelo Pesce, nel corso degli anni, in ambito storico e culturale, nonché un momento di riflessione per la cittadinanza sulla straordinaria eredità culturale consegnata dal dott. Angelo Pesce alla comunità scafatese. Di seguito la storia-biografia redatta in occasione del premio “Le chiavi di Casa” della parrocchia San Francesco Di Paola.
Angelo Pesce, nato a Scafati il 9 ottobre del 1932, studioso di fama internazionale, è stato il primo a conseguire presso l’Università di Napoli, la laurea in Scienze della Terra. Ha lavorato all’Agip Mineraria in Iran, in Nord Africa e negli Stati Uniti. Ha svolto attività di ricerca e ha pubblicato numerosissime opere, sia di carattere tecnico, sia storico-culturale. Ha rivestito la carica di presidente del Comitato scientifico del “Museum of Operation Avalanche” di Eboli, inaugurato nel 2012, relativo allo sbarco angloamericano del 9 settembre nel Golfo di Salerno e alle operazioni successive, fino alla liberazione di Napoli il 1 ottobre del 1943.
Nel 1992 è stato nominato socio della New York Academy of Sciences. Nel 1993 è stato insignito, per meriti culturali, della medaglia d’oro del Centenario della fondazione del Regno dell’Arabia Saudita e nel 2011 gli è stata conferita I’onorificenza di Cavaliere dell’ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.
Tutti i libri sulle sue esperienze quarantennali – personali e di lavoro – in Africa, Medio Oriente e Stati Uniti sono stati da lui redatti, ovviamente di necessità, in lingua inglese.
Agli scafatesi Angelo Pesce ha restituito la memoria di molti luoghi che sembrava non avessero più nulla da raccontare e di eventi importanti costruiti con sapienza, scienza, passione e meticolosità, attraverso memorie, documenti e immagini.
Tra le opere più importanti ricordiamo la storia dell’industria tessile Svizzera di Scafati (Meyer – Freitag Wenner – L’industria tessile di Scafati e l’origine delle Manifatture Cotoniere Meridionali- 1992); la ricostruzione degli eventi della battaglia di Scafati (Scafati 1943- Cinquant’anni fa, la guerra – 1993); la puntale documentazione in volumi di grande rilevanza storico-scientifica, sul polverificio borbonico (ll polverificio borbonico di Scafati e la rettifica del basso corso del Sarno – 1996); su un monumento alto-medievale (La torre di Scafati – un monumento medievale scomparso -1997); su Santa Maria di Realvalle (Santa Maria di Realvalle: un’abbazia cistercense del Duecento a San Pietro di Scafati – 2002); sull’aeroscalo per dirigibili in territorio di Scafati che funzionò nella fase finale della grande guerra (L’aeroscalo “Pompei” di Scafati nella grande guerra e dopo-2014).
Da oltre un decennio è stato ufficialmente riconosciuto quale “Storico della Città di Scafati”.
Le opere di Angelo Pesce costituiscono un patrimonio da custodire con cura e uno stimolo per coltivare la memoria e per tramandarla alle future generazioni, non per rievocare nostalgicamente il passato ma per rafforzare la percezione dell’identità che nasce dal sentirsi parte di una storia comune.
Angelo Pesce ha costruito ponti tra presente e passato, tra ricordi e speranza senza innalzare barriere o mura di esclusione. Nei suoi libri ci sono tante immagini e tante narrazioni di vicende di tolleranza e di partecipazione, di senso civico e di generosità, che possono essere tutte riassunte nella bellissima foto contenuta nel libro Cinquant’anni fa – la guerra che ritrae una donna scafatese che, malgrado l’infuriare dei combattimenti sulle strade a breve distanza, si prende cura di un militare inglese ferito.
In definitiva, Angelo Pesce con i suoi libri ci ha trasmesso i valori della speranza e del rispetto verso i propri luoghi, ci insegna che è importante ricercare, studiare e conoscere la nostra storia, perché solo così riusciamo anche a comprendere quella degli altri, coltivando i valori dell’accoglienza e della solidarietà.
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