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Scafati. Polverificio Borbonico e sicurezza, arriva l’allarme radio collegato.

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Polverificio Borbonico, il commissario straordinario Antonio D’Acunto ufficializza l’installazione di un sistema di allarme contro i vandali. Negli ultimi mesi sul sito culturale si è creato un grande dibattito raccolto nel comitato SOS Scafati Oltre Scafati, partecipe già a due incontri con la Direzione del Parco Archeologico di Pompei. Il Polverificio Borbonico di via Pasquale Vitiello rappresenta un simbolo storico dell’identità scafatese, ma purtroppo negli ultimi anni la struttura è stata investita da una serie di umiliazioni. Furti e atti di vandalismo hanno infatti devastato gli spazi interni, privi di diverso materiale edile, scippato addirittura dai pavimenti. I cittadini raccolti nel comitato hanno così creato una vera e propria vertenza verso la riqualificazione della struttura, provando anche a creare una programmazione che sappia riunirsi con il grande parco del Polverificio in terra pompeiana. Gli attivisti attraverso una raccolta firme hanno provveduto a raccogliere l’anima della città, presentando in un secondo incontro al direttore Gabriel Zuchtriegel i punti sul quale ricostruire la ripresa della struttura borbonica. In un periodo di stallo politico dovuto alla fase commissariale e alle future elezioni, gli impegni di riqualificazione dovranno aspettare la futura amministrazione comunale, ma nel frattempo si è mandato un messaggio importante di impegno. L’attuale commissario straordinario dell’ente ha infatti dichiarato di aver provveduto all’installazione di un sistema di allarme radio collegato, uno strumento di intimidazione per i vandali che dopo anni non avranno più libero e facile accesso al Real Polverificio Borbonico. In futuro invece la direzione culturale pompeiana ha in mente di aprire il parco oltre la famosa cancellata della struttura per organizzare una visita guidata a tutti i cittadini e associazioni curiose di scoprire il grande progetto pompeiano che vede ad oggi investiti milioni di euro in progetti culturali ed enogastronomici. Un terreno fertile per la prossima classe dirigente locale.

Alfonso Romano

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