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Scafati. Intervista al consigliere Piero Carella: “Auspico una svolta per la città”.

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Intervista a Piero Carella, ultimo dei consiglieri comunali entrati in assise dopo il rimpasto di giunta. Eletto con il partito Fratelli d’Italia, racconta il percorso che lo ha portato sin qui, nonché i progetti per il futuro.
– Consigliere, quali sono le prime proposte che intende produrre?
“Cercherò di collaborare e di portare avanti il programma elettorale. Ricreare quelle armonie e i punti di riferimento che abbiamo perso, come ad esempio la villa comunale e il polverificio borbonico”.
– La città di Scafati vive diversi disagi, come valuta l’operato dell’amministrazione comunale del sindaco Salvati?
“L’auspicio è che l’amministrazione abbia una svolta. Hanno avuto varie problematiche, dalla mancanza di personale a un bilancio con milioni di euro di debiti. Speriamo di trovare le soluzioni giuste, per dare quell’impulso che tutti i cittadini si aspettano. Io lavorerò per questo, per dare i servizi essenziali ai cittadini che spesso non si riescono a garantire, dovuti spesso al sottorganico. Sono previste nuove assunzioni. Scafati deve tornare città capoluogo dell’Agro. Ci sono tanti progetti”.
– Dopo l’esperienza da consigliere comunale, a quale incarico aspira?
“Non aspiro a grandi incarichi futuri. Già essere in consiglio, mi reputo fortunato e sfortunato allo stesso tempo, perché con un quoziente di voti non alto, modesto, mi trovo a fare il consigliere comunale, per una serie di circostanze anche favorevoli. L’8 marzo, il mio primo consiglio comunale, l’ingresso alla festa della donna: ero molto emozionato. Anche avendo diverse esperienze nei partiti, desidero farmi le ossa nella vita amministrativa, che è totalmente diversa dalla vita politica”.
– Ha mai pensato ad una candidatura a sindaco?
“Non ho mai pensato ad una candidatura a sindaco, sarei stato un pazzo. Occorre tanta esperienza amministrativa. Solo dopo eventuali altri incarichi futuri, farò un passo alla volta, ma non vivo di quel protagonismo che qualcuno possa immaginare”.
– Da quanti anni è impegnato in politica e quali sono gli incarichi che ha ricoperto?
“Ho cominciato ad appassionarmi alla politica sin dai tempi della ragioneria, grazie anche ad un convegno organizzato dall’onorevole Carlo Chirico, insieme ad altri personaggi importanti del tempo. Successivamente sono entrato nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana, con la sede a Scafati. Poi il passaggio alla DC, con la partecipazione a due congressi nazionali del partito tenutisi a Roma. In seguito a tangentopoli, ho aderito prima al Partito Popolare di Rocco Buttiglione, e successivamente alla nuova corrente di Gerardo Bianco. Fino all’adesione a La Margherita di Rutelli, con Gentiloni e Letta, e l’avvento del Partito Democratico, quando a Scafati governava l’allora sindaco Francesco Bottoni. L’intero percorso politico sempre accanto all’amico d’infanzia Guglielmo Vaccaro. Ho sempre partecipato attivamente alla politica, ai congressi nazionali, regionali, e provinciali. Con l’arrivo di Renzi, personalmente mi sono tirato fuori dal Partito Democratico. Sono stato fermo circa un anno e mezzo, prima di scegliere Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia”.

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