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LA SICUREZZA IN CAMERETTA Tutto ciò che dovresti sapere

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Che la sicurezza dei nostri bambini sia un fattore su cui non possiamo transigere è un dato di fatto, ma che rientri fra i canoni di riferimento per la produzione di mobili su larga scala non va dato assolutamente per scontato. Il problema è che la costruzione di camerette rappresenta un processo complesso, articolato da molteplici condizioni e situazioni. E’ necessario dunque operare con criteri molto precisi al fine di evitare la commercializzazione di prodotti con caratteristiche non proprio del tutto attinenti alla parola “sicurezza”.
La cameretta è infatti il luogo dove i nostri figli trascorreranno probabilmente la maggior parte della loro vita e sarebbe insensato non pensare a questo aspetto durante il suo acquisto e utilizzo.

Quando dunque una cameretta può definirsi sicura? Innanzitutto possiamo dire che gli aspetti da tener presenti quando si parla di questa tipologia di mobili, sono davvero molti e riguardano i materiali costruttivi, la costruzione, la progettazione, la posa in opera e l’utilizzo che ne facciamo. Per quanto riguarda i materiali è ovviamente indispensabile che essi siano assolutamente atossici e adatti ad un uso infantile. Nel caso si tratti di prodotti in laminato essi dovranno quindi essere “a bassa emissione di formaldeide”, cioè composti principalmente da pannelli di fibra di legno, tenuti insieme con collanti che non emettano nell’aria sostanze nocive. Le stesse caratteristiche dovranno averle anche le vernici che, nel caso alcune parti dei mobili siano laccate, dovranno essere a base acquosa e dunque prive di solventi capaci di emettere odori e vapori potenzialmente nocivi e certificate per i giocattoli dei bambini, quindi sufficientemente resistenti alla saliva e all’abrasione. Inoltre, una cameretta deve essere costruita in modo che non rappresenti in nessun caso un pericolo per i suoi piccoli abitanti. E’ dunque opportuno che gli spigoli siano smussati, almeno dove risultino pericolosi; che i cassetti ed i ripiani siano “antiribaltamento” e che le ante siano impossibili da rimuovere da parte di un bimbo. Una normativa abbastanza stringente riguarda poi i letti a castello per i quali esistono regole costruttive ben precise e vige l’obbligo di una “protezione paracadute”.

Per quanto riguarda però l’uso di questi letti, è importante sapere che è sempre opportuno far dormire in alto un bambino di almeno 4/5 anni, in modo che esso sia in grado di scendere autonomamente dalla scala, anche nel caso in cui si svegli durante la notte, senza il benché minimo pericolo. I letti a castello sono naturalmente da sconsigliarsi a chi soffre di insonnia o epilessia per i quali è preferibile predisporre una cameretta con letto a terra classico.
Da non dimenticare il fatto che, in qualsiasi luogo si decida di posizionare il letto, esso deve essere necessariamente ben servito di una luce o di un interruttore tale da permettere di muoversi anche in piena notte. Questo aspetto evidenzia anche quanto stia nella “progettazione” la principale fonte di sicurezza di una cameretta. Questa deve essere quindi svolta con rigore e cognizione di causa da personale veramente preparato il quale, confrontandosi sempre con le norme di riferimento prima della messa in opera di un nuovo progetto, avrà modo di utilizzare anche la propria personale esperienza allo scopo di salvaguardare la salute dei bambini.
Infine è da non sottovalutare la scelta della giusta rete a doghe e del materasso più adatti, per permettere ai bambini di dormire comodamente e di non avere problemi di salute (soprattutto per quanto riguarda la schiena) durante la crescita.
In conclusione, abbiamo visto quanti fattori vadano considerati al fine di preservare la sicurezza dei nostri bambini, talvolta messa in discussione dalla costante ricerca dell’economicità del prodotto.
Occorre quindi prendere coscienza di queste preziose informazioni al fine di adoperare le scelte più opportune. D’altronde, la salute è un diritto di tutti. Sta a noi salvaguardarla!

Gennaro Acanfora

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