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Scafati. Aperta la crisi politica, il Sindaco toglie le deleghe alla Lega.

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Riportiamo testualmente la nota del Sindaco di Scafati Cristoforo Salvati.
“Alla luce di quanto è accaduto ieri sera in consiglio comunale, credo sia doveroso da parte mia fare alcune riflessioni. Avevamo sottoposto al vaglio dell’Assise una delibera per l’affidamento all’Agenzia delle entrate del servizio di riscossione dei ruoli coattivi, che risultava a nostro avviso indispensabile approvare a tutela di questo Ente e degli stessi cittadini di Scafati. Capisco l’approccio demagogico e disfattista dell’opposizione, che ovviamente ha sostenuto una serie di argomentazioni prive di fondamento per impedire che la delibera passasse. Anche il Collegio dei revisori dei conti, nell’esprimere il loro parere allegato alla delibera, aveva sollecitato questa Amministrazione “ad accelerare , senza indugio nell’attività di riscossione dei crediti pregressi , predisponendo un crono programma concreto per rendere più efficiente ed efficace la gestione delle entrate comunali , migliorare la capacità di riscossione dei residui attivi necessari per salvaguardare la procedura di equilibrio finanziario pluriennale” tenuto conto che mancano poco più di 60 giorni per la chiusura dell’esercizio finanziario. La scelta di procedere all’affidamento diretto all’’Agenzia delle entrate del servizio della riscossione era quindi dettata da una serie di motivazioni concrete e contingenti, nell’esclusivo interesse di questa città. Non abbiamo interessi da tutelare, non abbiamo posti di lavoro da richiedere, non abbiamo società da portare a Scafati per fare affari. C’è un dato che spero sia chiaro a tutti: il Comune di Scafati ha bisogno di procedere ad incassare, data la situazione debitoria attuale e, in tale quadro, è da irresponsabili fare scelte che inducano questo Ente a perdere entrate certe per la decadenza dei termini e quindi per la prescrizione dei debiti. Non è giusto neppure nei confronti di quei cittadini che pagano regolarmente le tasse, che rispettano i termini di scadenza, che anche al costo di grandi sacrifici hanno proceduto al pagamento delle imposte comunali nei tempi giusti , o ravvedendosi spontaneamente. Lo Stato, a nostro avviso, avrebbe garantito una forma di garanzia e eguaglianza nei confronti di tutti i contribuenti. All’agenzia delle Entrate avremmo affidato il servizio per il recupero del coattivo per un periodo di due anni, per attivare nel frattempo tutte le procure necessarie a formare e preparare i nostri dipendenti per la successiva fase di riscossione. L’affidamento che avevamo proposto avrebbe, inoltre, comportato un aggio nettamente inferiore a quello che veniva operato dalla Geset, prevedendo la possibilità di una rateizzazione molto più lunga di quelle previste in precedenza, fino ad un massimo 120 rate. Di fatto il nostro Ente, ora, dovrà sobbarcarsi di un lavoro immane per l’emissione delle cartelle esattoriali, per di più con un personale ridotto all’osso. Senza considerare che si rischia anche il danno erariale per coloro che hanno votato contro la proposta di affidamento all’Agenzia delle entrate- servizio riscossione.
Fatta questa premessa, riteniamo gravissima la scelta fatta da quattro consiglieri della maggioranza (Serena Porpora, Giovanni Bottone, Arcangelo Sicignano e Nicola Cascone) che hanno votato contro tale proposta, allineandosi alle posizioni dell’opposizione. Non contestiamo la diversità di vedute dei nostri quattro consiglieri comunali, che è fisiologica di ogni confronto democratico. Contestiamo il metodo. Abbiamo discusso mille volte della delibera proposta, sia nell’ambito delle commissioni, sia nelle riunioni di maggioranza, fino alla sera precedente al consiglio, fornendo tutte le rassicurazioni richieste ai quattro consiglieri che si sono poi presentati in Consiglio per astenersi rispetto ad un emendamento da loro presentato e votare contro la delibera. Non è corretto nei confronti del sindaco, nei confronti degli altri componenti della maggioranza. Non è corretto nei confronti del patto che abbiamo sottoscritto con la città quando abbiamo deciso di presentarci uniti all’elettorato. Tutto questo mi induce ad una doverosa riflessione. Non voglio parlare di crisi di maggioranza, ma credo che qualcuno debba chiarirsi le idee perche’ essere maggioranza significa prendere anche decisioni impopolari che tutelino l’interesse generale. Sul piano politico è inevitabile che con tali consiglieri si comprometta il rapporto di fiducia. Ho ritenuto pertanto opportuno revocare le deleghe che nei giorni scorsi avevo attribuito a tre di loro (Porpora, Sicignano e Bottoni). Nel frattempo convocherò con urgenza una nuova riunione di maggioranza per chiarire le priorità da affrontare nei prossimi mesi, fino all’approvazione del bilancio previsionale”.

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