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Scafati. Polemiche social sui guai di Jhonny, lui risponde con nuovo singolo trap

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Jhonny Cirillo continua il percorso musicale con il quale cerca la sua rivalsa sociale dopo gli anni di detenzione.

Dopo “Serpe” e “Puta Madre” infatti, Jhonny pubblica un nuovo singolo dal titolo “Torno Presto”. Durante le sue prime esternazioni pubbliche in occasione del lancio dei suoi precedenti 2 lavori, Jhonny era stato pesantemente attaccato sui social da molte persone che non gli hanno perdonato i problemi con la legge avuti in passato e che rimarcavano il fatto di non meritarsi questa occasione. I toni usati purtroppo sono stati anche offensivi e discriminatori ma Jhonny non si è fermato a fomentare inutili polemiche e ha voluto rispondere attraverso la musica. Sarà questo d’ora in poi il suo linguaggio.

La musica è di Saxmachine e il brano verrà distribuito dalla giovane agenzia riminese Trasmetto.it del rapper Peroz.
Il brano sarà presto disponibile sugli store digitali. Per tutte le informazioni seguite i canali facebook e instagram dell’artista.

Una storia burrascosa quella di Giovanni Cirillo, 23enne africano adottato alla nascita da una famiglia napoletana. Fin dai primi passi, dalle prime esperienze a scuola, Giovanni soffre la sua diversità: la sua pelle è nera, non è come quella degli altri bambini. Cova nel cuore un malessere che gli fa rinnegare le sue origini e che gli scatena una rabbia esagerata quando qualcuno lo definisce “nero”.

Una gioventù bruciata troppo presto dalle piaghe dell’alcol e della cocaina. Una dipendenza malata che lo ha spinto oltre al lecito: spacciare, rubare.

Una notte, in preda ad una crisi di astinenza totale, Giovanni scappa dalla clinica in cui era ricoverato, si procura un arma e compie una rapina in una gioielleria. Voleva comprarsi una pistola per mettere fine a tutto ma prima aveva bisogno di un’altra dose. Il panico, l’adrenalina, i farmaci, la droga, Giovanni si sente perseguitato e inizia a correre anche se a inseguirlo non c’è nessuno. Corre, si arrampica, salta da un balcone all’altro, si lancia nel vuoto. Rimane a terra immobilizzato da un’insufficienza renale acuta. Lo trovano, lo arrestano, lo portano in carcere, poi in ospedale.

Momenti estremamente dolorosi per lui e per la sua famiglia: le condizioni fisiche di Giovanni peggiorano e per lui c’è il rischio reale di non svegliarsi mai più. Si risveglia invece e comincia un lento recupero. Condannato, giustamente, è lui stesso ad ammetterlo e a non riconoscersi più in quel passato che gli ha tolto tanto ma che gli ha regalato una consapevolezza diversa. Giovanni sconta gli arresti domiciliari in casa e inizia la riabilitazione che lo rimette in piedi, che gli restituisce la forza. La famiglia gli si stringe attorno, lui ringrazia e inizia a capire. Appena ripreso entra in una comunità di recupero per tossico dipendenti a Borghi in provincia di Forlì/Cesena.

Giovanni è cambiato, in comunità tutti lo apprezzano, gli amici sono tornati dalla sua parte e tutti i famigliari ora finalmente possono guardarlo con orgoglio. Dal 25 Gennaio di quest’anno, a seguito dell’ordinanza di scarcerazione, Giovanni è un cittadino di nuovo libero.

La passione per la musica lo ha tenuto “vivo” in questi anni di inferno.

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