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Si è spento all’età di 68 anni, Giovanni Vitiello detto o’ Sceriffo ha trascorso i suoi ultimi momenti a casa, combattendo contro quel tumore al cervello che, alla fine, l’ha avuta vinta.
Tanti messaggi di solidarietà per un uomo ricordato da tutti con affetto e per il quale già è stato proposto il nome di una strada di Scafati.
Lo ricordiamo, pubblicando la descrizione dello “Sceriffo” scritta lo scorso anno in occasione del premio alle eccellenze scafatesi “La chiave di casa” promosso dalla parrocchia San Francesco di Paola.
Riposa in pace Giovanni.
“Parlare solo di sport quando lo si nomina è palesemente riduttivo. Ciò che ha fatto nel corso della sua vita va oltre. Chiunque lo abbia incrociato durante la propria crescita, ha portato i suoi insegnamenti impressi nella mente.
Giovanni Vitiello: probabilmente un nome e un cognome troppo comuni per essere ricordati. Sarà anche per questo che per tutti è semplicemente ‘o sceriffo, e non solo perché quando da giovane giocava a calcio tirava le cannonate, o per il suo carattere apparentemente severo. Un uomo duro ma dal cuore d’oro. Giovanni ‘o sceriffo è sempre stato avanti. Quasi 40 anni fa già parlava di integrazione tra popoli, di accoglienza, di rispetto verso le altre culture, di educazione giovanile, di disciplina, e soprattutto di gruppo e di momenti di socializzazione. Già 40 anni fa aveva capito che lo sport era un ottimo escamotage per togliere i ragazzi dalla strada (e ne ha tolti tanti), dalle cattive tentazione, dalle scelte sbagliate. È con questi principi che nel 1981 fonda l’associazione L.IN.G. Mondo Nazione, dove L.IN.G. sta per Libero Interscambio Giovanile. Da allora, non si è più fermato. Ufficialmente una scuola calcio, ma nella pratica una vera e propria scuola di vita che si inizia sin da bambino. ‘O sceriffo è stato infatti tra i primi della Campania a decidere di accogliere i più piccini, già dai sei anni, perché la scuola di vita prima la si incomincia, meglio è.
Chi ha avuto il piacere di allenarsi con Giovanni sa bene che prima di iniziare a “toccare il pallone” c’è bisogno di sudore e sacrificio. Sa bene che sbagliare un rigore non vuol dire niente ma che fare ritardo ad una riunione vuol dire non giocare la prossima partita. Sa bene che anche se non giochi vai lo stesso sul campo per guardare i tuoi compagni giocare. Chi si è allenato “addo sceriffo” sa bene che se ad un’amichevole manca l’arbitro e lo sostituisce Giovanni, ci sono molte probabilità che il L.IN.G. perda. Sa bene che la divisa da rappresentanza va indossata sempre quando si esce in gruppo, anche ad un funerale. Questi sono solo alcuni degli insegnamenti che, spesso anche senza parlare, Giovanni Vitiello ha trasmesso e trasmette da oltre 35 anni ai suoi allievi e, perché no, anche alle famiglie. Con un atteggiamento da duro, magari anche con qualche carocchia o tirata di orecchie (marchi di fabbrica del LING). Un mister che tiene sotto controllo le tue abitudine: se fumi, bevi, fai tardi la sera, se a scuola non hai buoni voti, a volta anche cosa mangi. È la disciplina, un valore imprescindibile.
Ed è con questi principi che, oltre alla crescita mentale di migliaia di ragazzi, ha “sfornato” decine di calciatori arrivati ad alti livelli, anche in serie A. E non sarà un caso che nessuno di loro si è reso mai protagonista di atteggiamenti scorretti o violenti. E poi l’integrazione e l’accoglienza. Due concetti che ha messo da subito in campo. Già nel 1981, anno di nascita del LING, organizza la I Festa Internazione del Calcio Giovanile “Citta di Scafati”, meglio conosciuta come il torneo di Pasqua di Giovanni o’ sceriffo, arrivata ormai oltre la 30esima edizione. Una manifestazione che ha visto partecipare centinaia di squadre giovanili di calcio provenienti da tutto il mondo, con i ragazzi che arrivano a Scafati che vengono accolti, ancora tutt’ora, nelle case e nelle famiglie dei ragazzi scafatesi. Un evento unico, riconosciuto ed apprezzato anche a livello internazionale. È stato, poi, pioniere e portatore della parità tra i sessi. Diversi, infatti, gli anni in cui la sua scuola calcio ha visto la presenza di squadre totalmente femminili. Insomma sono tante le virtù che lo hanno reso un’icona della città.
Passione e innovazione che certo fanno di Giovanni Vitiello detto ‘o sceriffo una indiscutibile e intramontabile ECCELLENZA SCAFATESE”.
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